venerdì 29 gennaio 2010

Mc Italy's


E’ che periodicamente l’idiota si attrezza e spacca le vetrine di un Mc Donald’s, gonfiando il petto (di pollo) per aver provocato ingenti danni a una multinazionale che fattura circa 700 milioni di euro l’anno.

Che l’idiota corrisponda solitamente al tipus antifascista americaniglobalizzato è eloquente.

E’ anche che Mc Donald’s Italia, sponsorizzata dal ministro Zaia, ci narra del nuovo panino Mc Italy’s, tutto “dop” “igt”, che salverà l’agricoltura italiana!

Frizzi e lazzi romani, per l’inaugurazione del panino ministeriale!

“Ma quali cazzi!”, egregi Zaia e amico amministratore delegato Marco Risi (del quale potete apprezzare la potenza espressiva, quivi allegata)!

Mc Donald’s è talmente salvifico che sfrutta milioni di ettari nei paesi poveri per l’allevamento intensivo dei bovini e li coltiva con mais OGM per i mangimi, sottraendoli dietro elemosina alle popolazioni locali; Mc Donald’s è nella simpatica cricca dei grandi deforestatori; mamma papà e connessi mocciosi sono adescati da gingle e giocattoli per farsi avvelenare di colesterolo; aggiungi dipendenti sfruttati e sottopagati, incentivi all’immigrazione degli extracomunitari – date un occhio allo Zio Mac sotto casa…

Caro ministro Zaia, lei e il suo nuovo amico narrate ai piccoli produttori dei benefici del nuovo panino e dell’annientamento quotidiano dell’economia rurale tradizionale! Nessuna sassaiola, un tripudiante letamaio!


giovedì 14 gennaio 2010

epilogo...quasi

Sapete che vi dico? Che del casino di Rosarno e dei migranti all'attacco me ne frego! Me ne frego dei vostri piagnistei, pronti ad aprire portafogli, usci e un domani le camerette della figliolanza bianca al nordafricano affamato! Me ne frego della Lega forcaiola e becera e dell'incitamento alla caccia al negher, quasi che espellerne uno, dieci, cento mille possa arrestare il flusso della distruzione. Me ne frego degli appelli alla moderazione, alla calma, al dio ragione (un dio infero, putrescente, vero regista occulto dello spettacolo apocalittico).
Me ne frego, che non siete sicuri a casa vostra, che vostra figlia è in pericolo perchè alla sera sotto casa stazionano i marocchini strafatti. Avete pianto agli occhi di cerbiatto del bimbo del terzo-quarto-decimo mondo, donato il vostro euro a Italy for Africa, Usa for Africa, Israel for Africa, Africa Aid, Unicef, Unicess, Adozioni a distanza? Avete spedito l'sms a pagamento ai bastardi speculatori sulle disgrazie vostre e altrui? Avete pubblicizzato il vostro mondo, l'avete cantato superiore, lucente, ricco di tutto quello che al migrante, prima di diventare tale, non serviva: la tv, la passerina depilata, le lavatrici, gli stracci alla moda, le borse, i cappottini per cani gatti e criceti? Avete reso l'africano migrante, gli avete inculcato quella fame che adesso - scava scava, il deserto gliel'avete ripulito da acqua, petrolio, frutta e carne - pretende la tv dei bianchi, la montagna dei bianchi, il finesettimana dei bianchi, il cibo dei bianchi? Avete appreso che non è democratico nè progressista, nei salotti si svuota le viscere e le vostre figlie bianche di solito non le conquista rubando un fiore per loro?
Avete allestito i vostri lager inefficaci, avete nascosto la vostra vergogna là dentro, pensando che fosse solo questione di polizia?
VOI avete rubato, saccheggiato, impoverito e avete donato e ancora donato spiccioli e lacrime di colpa.
E pensate che il sangue dell'Europa, che nel giubilo dei festeggiamenti ai liberatori avete scaricato nella fogna, si ridesterà a difesa della vostra terra, della vostra tradizione, della vostra razza?
E quando il Coprofago lancerà l'assalto finale, quando la vostra democratica tolleranza diverrà la loro arma migliore, quando proverete a salvarvi con soldi, oro e cibo mentre lui soldi oro e cibo ve li caccerà di mano, pensate davvero tutto ciò sarà diverso dal patetico?

lunedì 11 gennaio 2010

Io, razzista

di G. Adinolfi

Gli stupidi sono quasi sempre presuntuosi; i presuntuosi sono sempre arroganti. Quelli che subiscono l'arroganza dei presuntuosi generalmente maturano dei complessi e si sentono in colpa; non si sa di che cosa ma si sentono in colpa. Molti di quelli che si sentono in colpa si sperticano per mondarsi e dimostrare agli arroganti e ai presuntuosi che sono in sintonia con loro: e così alimentano la stupidità generale che si fa sistematica e violenta.
Questo circolo vizioso si dipana immancabilmente in democrazia e quando la democrazia si munisce di una forte tecnologia mediatica, diventa ossessivo.
Non c'è tregua e non c'è eccezione.

Rosarno

Così a Rosarno. Lì gli immigrati si sono ribellati a delle condizioni ignobili di sfruttamento capitalistico. Bastava notare questo e ragionarci su. Invece gli stupidi, i presuntuosi, gli arroganti e i complessati ne hanno fatto tutta un'altra storia.
Gli immigrati sono divenuti dei Robin Hood che si sarebbero ribellati alla n'drangheta, la quale n'drangheta è così divenuta praticamente da sola la causa di uno sfruttamento capitalista e multinazionale. Per giunta, durante questa semplificazione grottesca nessuno ha perso un solo istante a riflettere sul fatto che per anni gli schiavi immigrati si sono offerti alla n'drangheta accettando condizioni salariali che mettevano fuori gioco la mano d'opera locale. Finché c'era comunanza d'interessi a danno terzi andava bene, ora che la situazione è cambiata noi facciamo di questi schiavi volontari, che sono alcune delle tante vittime del capitalismo e del mondialismo, dei campioni di giustizia sociale. E iniziamo a colpevolizzarci noi stessi, neanche fossimo gli americani che gli schiavi li hanno portati lì a forza.
E negli scontri tra poveri, tra la gente di Rosarno e gli immigrati, cosa facciamo? Accogliamo le pretese degli stupidi, dei presuntuosi, degli arroganti e dei complessati e puntiamo l'indice sugli abitanti di Rosarno che diventano in un colpo solo tutti affiliati alla n'drangheta, razzisti e insensibili. E si parla di “caccia al nero” evitando accuratamente di dare la parola ai calabresi e di registrare la caccia al bianco che ha avuto incontestabilmente luogo e, tra l'altro, in casa dei calabresi. Perché, non dimentichiamolo, stiamo parlando della loro terra, la loro.
Ma non c'è posto per la realtà, per la verità e per il buon senso. Dobbiamo dar spazio alle parole idiote o in mala fede dei vari cardinal Bertone, preoccupati per la perdita di dividendi nel caso saltasse il sistema schiavistico, e dei sedicenti rappresentanti di un presunto popolo del net che annuncia manifestazioni penose, colorate e americane per protestare contro il “razzismo”. Non contro il capitalismo, non contro lo schiavismo, non contro la guerra dei poveri, ma contro quello che si vuole a tutti i costi vedere nelle reazioni emotive di chi subisce il paradiso global. Perché non interessa affatto agli idioti, ai presuntuosi, agli arroganti e ai complessati, di affrontare e provare a risolvere i problemi: essi debbono pontificare e scomunicare, come potrebebro altrimenti ergersi visto che non hanno statura?

Balotelli

Rosarno chiama Balotelli. Questo giovane arrogante e viziato che passa le sue giornate a mancare di rispetto agli allenatori propri e ad insultare i tifosi altrui e che viene subissato ovunque da fischi, ha deciso che la gente non ce l'ha con lui perché è irritante e insolente ma perché è nero. Come se in Italia non ce ne fossero di giocatori neri. E non c'è giornata in cui quest'individuo scenda in campo senza lamentarsi del razzismo. E sì che è stato smentito da tutti; persino dal suo allenatore e dai tanti giocatori di pelle nera interpellati in merito. E' stato addirittura multato dopo le sue malevole e insultanti invenzioni su Chievo-Inter. Ma questa evidente sputtanata del discolo da parte di tutti gli addetti ai lavori non piace agli stupidi, agli arroganti, ai presuntuosi e ai complessati che insistono. Tanto dall'imporre, proprio questa domenica, la minaccia di sospensione delle partite future per indecifrabili cori razzisti che non si sa chi mai dovrebbe documentare e su quali basi.
Come potrebbero, altrimenti, i maestri e i pontefici della stupida, arrogante, presuntuosa e complessata, ideologia del “politicamente corretto” continuare ad atteggiarsi a giustizieri della notte se dovessero ammettere la verità e cioè che non ci sono masse in preda a pregiudizi che attendono di essere educate dai commissari politici? C'è bisogno di loro, gente; noi dobbiamo essere trinariciuti e oscurantisti mentre gli arroganti, i presuntuosi, i complessati, ci devono illuminare per farci partecipi della loro immensa – ma “buonista” - stupidità.
Tanto rumore per nulla, direbbe Shakespeare. Tanto rumore da parte delle nullità aggiungo io.

Laggiù nel Maine

Cosa affermo dunque, che non c'è razzismo?
Sarei un pazzo a sostenere qualcosa del genere, il razzismo dilaga.
Proprio l'altro giorno in Usa, nello Stato del Maine, una donna che aveva ucciso il marito nel sonno è stata scarcerata e assolta “perché il fatto non sussiste”. Il giudice ha ritenuto che non dovesse pagare per il suo delitto perché il marito era “la personificazione stessa del male”. Un'affermazione di razzismo allo stadio puro, palese ed estremo che non si sente pronunciare neppure nei peggiori polpettoni holliwoodiani di caricatura sul Terzo Reich. E perché mai era la personificazione del male l'uomo assassinato dalla moglie? Ma perché possedeva dei ritratti di Hitler ergo era “potenzialmente” terrorista, forse anche predisposto alla pedopornografia e doveva sicuramente essere un violento. Non invento nulla.
Cosa diranno ora tutti quelli dei braccialetti gialli, degli scioperi antirazzisti, del “chiudiamo le curve di calcio”? Si mobiliteranno contro il razzismo demenziale e forsennato del giudice del Maine o s'identificheranno piuttosto, cosa di cui sono certo, nel suo modo di amministrare la giustizia? Ovvero nel permettere che un uomo venga ucciso nel sonno e che la sua assassina se ne vada in giro libera perché la vittima appartiene a una categoria che viene esclusa dalla dignità politica e sociale. Non dalla nazione, non dalle stesse leggi americane, sia chiaro, ma dalla dittatura indistrurbata e farneticante degli stupidi.

Il razzimo degli altri e quello mio

Non c'è il razzismo che ci dipingono e per cui ogni giorno suonano l'allarme, ma ce n'è un altro, molto più forte, pericoloso e distruttivo, ed è quello che viene mosso, con l'intolleranza dei “tolleranti” e con la malvagità dei “buonisti”, verso tutti quelli che non si conformano all'omologazione totale. Lo si nota ogni giorno che passa; e non è un razzismo a senso unico perché vige nei confronti di chiunque, di qualsiasi cultura politica o schieramento, non si uniformi alla banalità ed esprima qualche nota di colore, qualche suono, qualche immagine, qualche pensiero che non sia preconfezionato. Contro chiunque non sia appeso ai fili e non sia, per giunta, convinto che il suo essere burattino lo innalzi allo stato della libertà, così come gli ripetono ogni giorno i suoi compagni di baracca.
A dilagare oggi ovunque è questo razzismo, il razzismo violentissimo dei burattini contro chiunque osi manifestare il desiderio di continuare ad essere uomo.
Come ce ne si libera? Assumendone e proclamandone ad alta voce un altro, quello che non esito a definire mio: il razzismo contro gli arroganti, i presuntuosi, i complessati e la loro immensa stupidità.
Facciamo nostro l'indovinatissimo slogan del Blocco Studentesco: odiamo gli stupidi!
Oggi più che mai ce n'è bisogno, domani potrebbe essere troppo tardi.

venerdì 8 gennaio 2010

Pericolosi imbecilli

Nelle prime ore del 7 gennaio, nel trentaduesimo anniversario del martirio di Acca Larentia, degli sciacalli imbecilli hanno gettato bottiglie molotov contro la sede romana di Forza Nuova di Piazza Vescovio, situata accanto al luogo ove trentuno anni fa degli intoccabili del Pci avevano assassinato, restando impuniti, il giovane Francesco Cecchin. E' la seconda volta in pochi giorni che quella sezione di FN viene presa di mira. Nel frattempo altri due attentati sono stati compiuti a Roma contro un'altra sede di Forza Nuova, all'Appio Latino e contro una sede del PdL del Trionfale.
Una sola rivendicazione è stata fatta, il volantino riportava una frase di un ideologo anarchico.
Che si tratti di pochi quanto scemi cani rabbiosi è chiaro a tutti.
Che ci siano dei parassiti sanguinari che sperano nella riedizione, sia pure a dimensione assai ridotta, della spirale della strategia della tensione è altrettanto evidente. Troppi controllori di strutture desuete, legate ai servizi segreti, rischiano il posto nella ristrutturazione europea, troppi politicanti senza bacino elettorale temono il pensionamento.
Ci sono, insomma, dei mangiafuoco e ci sono degli appiccia-fuoco, probabilmente più idioti e ottusi che coscienti del loro ruolo di burattini.
Finora le offensive sono state tutte a senso unico: gli antifa hanno fatto gli incendiari e gli assalitori e i loro avversari hanno mantenuto i nervi calmi evitando ogni reazione e mostrato insieme forza, tanto da mai soccombere in piazza.
Ci sono state campagne nazionali con obiettivi diversi. Qualche anno fa ci fu l'offensiva incendiaria nazionale contro An. Spesso è stata bersagliata Forza Nuova. Campagne intensive si sono avute quest'anno su scala nazionale contro Casa Pound e su scala romana, ora, contro Forza Nuova.
La speranza da parte dei mangiafuoco e dei loro utili idioti è che ci scappi il morto o il ferito grave affinché la sopportazione intelligente dei loro avversari cessi di colpo.
E' in questo che sperano i bastardi.
Non avrebbero tutta questa speranza se non si sentissero coperti, cullati e incoraggiati da certe frasi incendiarie, incoscienti, pericolosissime, di Di Pietro o da alcune grottesche cacce alle streghe della pattuglia Finocchiaro che pretende – nel 2010 – la repressione contro Casa Pound per apologia di fascismo! Esattamente come, otto anni prima, avevano fatto nei confronti di FN.
A trent'anni circa dalla fine della spirale dell'odio c'è ancora chi, in Parlamento e in Senato, ha il coraggio di seminare vento e di lanciare veleno, di gettare olio sulle fiammelle, per puro calcolo di bottega.
Di Pietro, la Finocchiaro e compagnia bella sono una vergogna ambulante e una mina vagante per un'intera nazione.
E' questa la gente che va fermata: senza se e senza ma, altrimenti, per la loro criminale incoscienza , ci scapperà il morto.

martedì 5 gennaio 2010

Nei prossimi mesi mangiare un kebab e prendere l’aereo sarà rischioso.

Lo annunciano oggi le più autorevoli agenzie giornalistiche. Frattini, infatti, non esclude che venga introdotto negli aeroporti nazionali l’utilizzo del “body scanner”, lo strumento elettronico che consente di spiare dentro il corpo umano a fini di sicurezza e contrasto al terrorismo.

Più sofisticato del metal-detector, è proposto in alternativa all’esame delle feci e delle urine, soluzione che creerebbe eccessive lungaggini e code per l’accesso all’area imbarchi.

E’ stata fatta una simulazione in alcuni scali italiani, imponendo ad ogni passeggero di defecare in un barattolo per poi sottoporre il campione al test per la presenza di esplosivi.

Tuttavia improvvisi attacchi di stitichezza, determinati dall’emotività (non è semplice la deiezione quando montano le proteste per l’eccessiva attesa) e dalla sbadataggine di alcuni passeggeri (che avevano fruito dei bagni prima dell’imbarco), hanno reso la “evacuazione di sicurezza” sconsigliabile.

Col body scanner, invece, l’intestino e lo stomaco si possono comodamente osservare dallo schermo del computer. Il sistema è comodo è suscettibile di essere utilizzato anche ad altri scopi, come quello del controllo del peso. Si pensa, infatti, di introdurlo come mezzo di contrasto all’obesità le cui conseguenze gravano ogni anno sulle casse della sanità italiana. L’idea sarebbe quella di comminare ammende ogniqualvolta il body scanner rileva la presenza di cibi eccessivamente grassi negli stomaci dei viaggiatori.

Il body scanner garantirà sicurezza e maggior comfort sui voli. In caso di presenza cibi che provocano meteorismo, il passeggero potrà esser confinato in un’area del velivolo appositamente isolata, dove poter dar sfogo liberamente in compagnia di altri passeggeri in analoghe condizioni.

Inoltre, la presenza di cibi esotici o eccessivamente speziati come il kebab, potrà essere considerato grave indizio di terrorismo islamico. Al delinquente, così smascherato, verrà negato l’imbarco e comminata una misura restrittiva in modo da consentire ulteriori esami sulle feci e, in ogni caso, l’imposizione di una dieta adeguata ai cristiani.

Alcuni esperti hanno fatto presente che, tra i piatti tradizionali della cucina trapanese, si annovera il cuscus, piatto speziato cucinato anche in Marocco e suscettibile di rilevamento dal body scanner. La sola ingestione di cuscus potrebbe generare problemi a causa della difficoltà di determinazione della sua provenienza. Due sono, quindi, le ipotesi allo studio per ovviare al problema. C’è chi propone la proibizione assoluta del cuscus sul territorio nazionale e chi, invece, più drasticamente, propone di separare la Sicilia dal resto dell’Italia, rendendola “paese potenzialmente canaglia”, anche in considerazione dei trascorsi storici di dominazione araba.